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06 aprile 2023

Sulla “Sagra della Primavera”, Igor’ Stravinskij

Da Igor’ Stravinskij – Robert Craft, Ricordi e Commenti (traduzione di Franco Salvatorelli)

Igor’ Stravinskij 
(Lomonosov, 1882 – New York, 1971)

L’idea della Sagra mi venne mentre stavo ancora componendo l’Uccello di fuoco. Avevo sognato una scena di un rito pagano in cui una vergine sacrificata danza fino a morirne. Questa visione non si accompagnò a concrete idee musicali, e siccome fui ben presto gravido di un’altra concezione puramente musicale che andò sviluppandosi, così credevo, in un Konzertstück per pianoforte e orchestra, fu quest’ultimo che cominciai a comporre.  

03 febbraio 2023

“L’opera: una nuova idea drammatica” di Hermann Cohen

 L’opera: una nuova idea drammatica


È straordinario come Mozart, nell’universalità della sua creazione artistica, abbia rielaborato un genere musicale, quello operistico, in lavori che dimostrano per la loro particolarità, originalità e perfezione un vigore creativo che basterebbe di per sé a esaurire l’ampia produzione di un musicista. 

 

31 gennaio 2023

“Il concetto di forma” di Arnold Schönberg


Arnold Schönberg
 (Vienna, 1874 – Los Angeles, 1951)
Il concetto di forma

Il termine forma è usato in vari sensi. Nelle espressioni «forma binaria», «forma ternaria» o «forma di rondò» esso si riferisce sostanzialmente al numero delle parti. L’espressione «forma di sonata» indica invece l’ampiezza delle singole parti e la complessità delle loro correlazioni. Quando si parla di «minuetto», «scherzo» e altre «forma di danza» si pensa alle caratteristiche metriche, di movimento e ritmiche che definiscono ogni danza.

26 gennaio 2023

Testamento olografo di Giuseppe Verdi



Milano, 14 Maggio 1900
Questo è il mio Testamento

Revoco ed annullo qualunque siasi altra precedente mia disposizione.
Nomino ed istituisco mio Erede universale la mia cugina Maria Verdi maritata al signor Alberto Carrara di Busseto senza obbligo di dar cauzione e di fare inventario.

24 gennaio 2023

“Preludi” di Claude Debussy, Giorgio Pestelli


Claude-Achille Debussy
Saint-Germain-en-Laye, 1862 – Parigi, 1918 
Claude Debussy
Preludi

Che la musica sia un’arte specialmente invernale è cosa risaputa fra i pianisti, i quali, quando il termometro incomincia a salire verso i trenta, se non hanno potuto trasferirsi col pianoforte in qualche baita di montagna, si dedicheranno a musiche che riducano lo sforzo esecutivo al solo movimento verticale delle falangette, come certe (ahimè non tutte) Sonate di Domenico Scarlatti; oppure che fluiscano senza l’attillatura di troppo regolari gabbie ritmiche, come in Debussy; da evitare in ogni caso la densa scrittura polifonica, che obbliga ogni dito a faticare, e più di ogni altra cosa il «crescendo» , questa specie di crisi di nervi così cara al pathos romantico, ma tanto inopportuna durante la canicola.

23 gennaio 2023

“L’opera di Mozart e il problema del dramma” di Hermann Cohen

 L’opera di Mozart e il problema del dramma

 

L’opera di Mozart si fa espressione del problema del dramma; questo vuol dire che essa si pone come problema l’unità di azione. Gli uomini che compaiono sulla scena non si configurano come personaggi drammatici per il fatto di agire e rappresentare queste azioni nella loro attualità, né perché le loro azioni sono questioni capitali o affari di stato, oppure rappresentano peregrinazioni di popoli o di dei; ogni cosa potrebbero interpretarla ugualmente anche solo cantando delle orazioni liriche, sia pure con l’intonazione di un tenore drammatico.   

21 gennaio 2023

"Allestimenti moderni per Wagner" di Alban Berg


Alban Berg
 (Vienna, 1885 – Ivi, 1935)


Allestimenti moderni per Wagner

Wagner va inscenato modernamente?

E come altrimenti? A suo tempo lo faceva anche Mahler – venticinque anni fa. E altrettanto Wagner cinquant’anni fa. 






20 gennaio 2023

"Inchiesta sul Jazz" di Alban Berg


Alban Berg
(Vienna, 9 febbraio 1885 - Ivi, 24 dicembre 1935)
Inchiesta sul jazz
A Ostpreuẞische Zeitung                                                                Königsberg
                                                               22.9.27


Se si ammette – e si deve farlo – che il jazz è la musica di danza di oggi, che ha soppiantato quella precedente e che continuerà a esistere finchè a sua volta non sarà sostituita da un’altra musica da danza, le vostre tre domande trovano da sé la propria risposta, come segue:

19 gennaio 2023

“Formazioni” di Luciano Berio

da Un ricordo al futuro. Lezioni americane

Luciano Berio
 (Oneglia, 1925 – Roma, 2003)
 

(Foto: radioscrignorai.it)

Formazioni

L’onore di tenere queste conferenze coincide in me con il desiderio di esporvi i miei dubbi sulla possibilità, oggi, di esprimere una visione unitaria del fare e del pensare musicale, e sull’opportunità di cercare un filo d’Arianna che permetta, a chi lo desidera, di districarsi nel caleidoscopio musicale di questi ultimi decenni e di tentare una tassonomia e una definizione degli innumerevoli e diversi modi di fare e di avvicinarsi, oggi alla musica. 

18 gennaio 2023

“Vincenzo Romaniello” di Vincenzo Vitale

da Vincenzo Vitale, Il pianoforte a Napoli nell’Ottocento
Vincenzo Vitale (Napoli, 13 dicembre 1908 – Ivi, 21 luglio 1984)

Vincenzo Romaniello

(Foto: consultamusicale.it)

Il Carnaval de Pesth è la nona rapsodia di Liszt. Ogni pianista degno di questo nome non ne ignora le trascendentali difficoltà. È un pezzo che solo pochi virtuosi possono eseguire: banco di prova del raggiunto dominio della tastiera. Vincenzo Romaniello lo padroneggiava da giovane con magistero pianistico: pronostico d’una felice carriera. Che si arrestò sulle soglie del Conservatorio di Musica in S. Pietro a Majella quando Vincenzo Romaniello, che l’aveva già frequentato come alunno esterno e come convittore, vi fu nominato insegnante di pianoforte.

17 gennaio 2023

"Casa Schumann. Diari 1841-1844" (I)



Robert Schumann – Clara Wieck
Casa Schumann
Diari 1841-1844

Diario I
12 settembre 1840-luglio 1841


16 gennaio 2023

“L’oblio” di Claude Debussy

da Il signor Croche antidilettante

Claude Debussy 
(Saint-Germain-en-Laye, 1862 - Parigi, 1918)
(Foto: last.fm)
Certi morti sono davvero tropo discreti, e aspettano troppo a lungo la malinconica riparazione della gloria postuma. Per sollevare il velo della morte c’è bisogno di mani scrupolose, mentre di solito, le esumazioni sono eseguite da mani maldestre o sospettose, le quali, guidate da un volgare segreto egoismo, lasciano ricadere nell’oblio quei poveri fiori funebri. 




15 gennaio 2023

“I tedeschi, gli ebrei e la musica” di Daniel Barenboim

Daniel Barenboim e la West-Eastern Divan Orchestra
(foto: danielbarenboim.com)

La crudeltà della memoria si manifesta nel rievocare ciò che era disperso nella dimenticanza.

Nagib Mahfuz

14 gennaio 2023

Robert Schumann su Fryderyk Chopin

«12 studi per pianoforte» di F. Chopin op. 25


Fryderyk Chopin
Żelazowa Wola, 1810 – Parigi, 1849 
(Foto: liberolibro.it)
Come potrebbe mancare nella nostra Rivista colui che così spesso abbiamo indicato come una stella rara nelle tarde ore della notte? Dove vada e conduca la sua strada, quanto sia lunga e splendente, chi sa dire? Ogni volta si è mostrato sempre con lo stesso ardore profondo, con lo stesso centro di luce, con la stessa finezza, sì che un bambino l’avrebbe potuto riconoscere.

13 gennaio 2023

“Humoreske” di Schumann, Giorgio Pestelli

Robert Schumann
 Zwickau, 1810 – Bonn, 1856 
(Foto: it.wikipedia.org)
Robert Schumann
Humoreske
 
Il pianista Radu Lupu è senza dubbio uno dei doni più belli dell’ultimo decennio di vita concertistica: era già tramontata da parecchio l’era dei virtuosi esibizionisti, ma perdurava ancora la simpatia per i pianisti duri e asciutti (si dicevano «strutturali»), dal suono aspro, dal fraseggio meccanico e fin nel viso con qualcosa d’amaro e d’implacabile. 

12 gennaio 2023

"Domenico Scarlatti" di Glenn Gould

Domenico Scarlatti
Napoli, 1685 – Madrid 1757 

(Foto: it.wikipedia.org)
Domenico Scarlatti

Le composizioni tastieristiche di Domenico Scarlatti non furono ovviamente pensate per il pianoforte, ma sono ben pochi i compositori che abbiano dato prova di una padronanza della tastiera altrettanto geniale: forse soltanto Liszt e Prokof’ev possono davvero rivaleggiare con Scarlatti sul terreno del massimo risultato col minimo sforzo.  

11 gennaio 2023

Il “Testamento di Heiligenstadt”

Ludwig van Beethoven (Bonn, 1770-Vienna, 1827)

Vieni dunque, Morte!

(Foto: lvbeethoven.it)

A Caspar Anton Carl e [Nikolaus Johann] van Beethoven
                                                                                       Heiligenstadt, 6 ottobre 1802
Per i miei fratelli Carl e [Johann] Beethoven
O voi uomini che mi reputate o definite astioso, scontroso o addirittura misantropo, come mi fate torto ! Voi non conoscete la causa segreta di ciò che mi fa apparire a voi così. Il mio cuore e il mio animo fin dall’infanzia erano inclini al delicato sentimento di benevolenza e sono stato sempre disposto a compiere azioni generose.

10 gennaio 2023

“César Franck” di Claude Debussy



Le Béatitudes di César Franck non richiedono alcuna messa in scena, sono musica, sempre, e per giunta sempre la stessa bella musica… Franck era un uomo senza malizia cui, per la gioia di un giorno, bastava la scoperta di una bella armonia. E se si esamina un po’ da vicino il testo poetico delle Béatitudes, vi si trova un assortimento di immagini e truismi tale da far indietreggiare l’uomo più risoluto.

09 gennaio 2023

“Modest Musorgkij” di Claude Debussy

     
Modest Musorgkij
(Karevo, 1839 – San Pietroburgo, 1881)


La camera dei bambini, di Musorgkij, è una serie di sette melodie che rappresentano scene infantili, ed è un capolavoro. Musorgkij è poco noto in Francia; a dire il vero, ci possiamo giustificare affermando che non lo è molto di più in Russia; nato a Karevo (Russia centrale) nel 1839, morì nel 1881 in un letto dell’ospedale militare Nicola, a Pietroburgo. 

08 gennaio 2023

“Ernesto A. L. Coop”

da “Il pianoforte a Napoli nell’Ottocento” di Vincenzo Vitale (Napoli, 13 dicembre 1908 – Ivi, 21 luglio 1984)

Ernesto A. L. Coop

Un vecchio album di pezzi pianistici rilegato in tela ed oro. Sulle copertine, tra arabeschi e ghirigori, titoli annuncianti moti dell’animo, fenomeni meteorologici, località turistiche, date fatidiche (L’âme qui rêve. L’imitazione del temporale. La pluie des perles. Sur le lac) e decorazioni floreali che incorniciano zuccherose immagini femminili. Da una di quelle copertine (lucida, fastosa nella sua decorazione policroma) sorride, verginale e vasta, una giovinetta che pare diffonda odor di vaniglia, in contrasto con quello, acre, di muffa, che impregna tutto il volume.